24.11.1013 – 34 ^ Tempo Ordinario – Cristo Re: OGGI SARAI CON ME NEL PARADISO!
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: “Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto”. 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto 37e dicevano: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. 38Sopra di lui c’era anche una scritta: “Costui è il re dei Giudei”.,39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!”. 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male”. 42E disse: “Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno”. 43Gli rispose: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”. (Lc 23,35,43)
In paradiso dunque non ci si va da soli se anche Gesù rientra insieme ad un malfattore. E questo “insieme”, se vissuto nella volontà di Gesù, è generato dall’amore scambievole che contiene una sua presenza già su questa terra. E questo accade perché si è liberi dall’egoismo che concentra tutto su di sé mentre l’ amore che va e ritorna, proietta gli uni verso gli altri.
Guardiamo ora la scena del Calvario: si vedono gli uomini che vogliono la salvezza di Gesù mentre Gesù vuole la salvezza degli altri!
E questo è un atteggiamento nuovo nella storia.
Gesù non è più l’immagine del capro espiatorio su cui si vuol scaricare tutta la responsabilità di malefatte ed errori altrui o di eventi negativi casuali, e quindi obbligato a subirne ingiustamente le conseguenze; Egli è invece l’uomo libero che offre volontariamente la vita per gli altri.
È per davvero Colui che ama, anzi è l’Amore!
E, se paga per tutti, lo fa perché si autocondanna – chi poteva condannare un’innocente? – pur di veder liberi gli altri! L’Amore infatti prende su di sé e lascia che l’altro viva in maniera spedita.
Per davvero quando l’Amore scende sulla terra è Dio che si fa conoscere. E questo sconcerta ma fa vivere e per sempre.
La conclusione per noi.
Alla fine dunque – l’evento del calvario – ci dice che anche dentro urla, strepiti, offese.. ciò che resta è il gesto dell’amore. Questo è per davvero indelebile ed eterno.
Vivendo con Gesù se ne fa l’esperienza: non c’è nulla di tanto negativo che non sia poi combustibile per una vita nuova; e questo accade perché si comprenda che ogni negativo è stato da Gesù assunto e quindi superato e già vinto. Così assumendolo e vivendolo, noi siamo in grado con Lui di superarlo e di vincerlo. Nemmeno la morte ha potuto distruggere l’amore ma anzi è servita a Gesù per affermare la vita. Essa infatti mette in luce l’ amore perché anch’essa entra nel suo gioco in modo determinante: non c’è infatti amore più grande che dare la vita per qualcuno.
E allora faccio bene se lo faccio per amore.
Ho sbagliato? Mi rimetto subito nell’amore e sono così di nuovo in pista:
- sapendo stare in croce, non scendendo quasi che così si risolva la questione, anzi, in questo modo, questa si afferma e si amplifica.
- lasciando ovunque segnali positivi che sono possibili in quanto si è chiusa in sé l’inimicizia.
- attendere con pazienza l’evoluzione delle cose continuando a fare la volontà di Dio di ogni momento.
E poi, magari, mi confesserò – se sono uscito fuori in maniera grave e meglio sarebbe se avessi sbagliato anche solo in maniera leggera -, per camminare poi in modo più spedito.
Ma importante è non star fuori dell’amore nemmeno un secondo. Così è possibile affermare la fede in Dio che è amore e, amando, la si fa radicare sempre di più nel cuore così che diventa un vero stato di vita.