In Nigeria, una complicata situazione che coinvolge vecchie e nuove problematiche – interessi economici legati al petrolio, fondamentalismi islamici, conflitti etnici -, ha gettato il Paese in una spirale di violenza con molti morti. Dal 2008 è iniziata una grande persecuzione dei cristiani soprattutto nel Nord. Tanti della tribù Igbo in questi anni sono stati uccisi e per vendetta hanno iniziato una faida con gli Hausa, l’etnia a prevalenza musulmana che vive in maggioranza a Onitsha.
Un giorno, al mercato dove lavoro, alcuni giovani hanno attaccato un hausa, scatenando il panico. Pensando a Gesù in quel prossimo sono riuscita con l’aiuto di altri commercianti a strapparlo dalle loro mani e a nasconderlo in uno dei nostri piccoli negozi. Poi abbiamo raccolto le sue carote e le abbiamo vendute. La sera tardi è stato possibile liberarlo e, accompagnatolo in un posto sicuro, gli abbiamo dato il ricavato della vendita. Tempo dopo si è presentato lo stesso problema, mentre io non ero al mercato. Al mio ritorno, i colleghi mi hanno raccontato che quel giorno un hausa stava vendendo cipolle quando di colpo sono iniziate le violenze. Ricordando cosa io avevo fatto, si sono comportati allo stesso modo. Due settimane dopo, questo signore è tornato a ringraziarci felice.
(Charity di Onitsha)
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