Lo scorso anno abbiamo voluto dedicare parte delle vacanze ad attività che ci permettessero di entrare in contatto con ragazzi più svantaggiati in Paesi e culture diverse dalla nostra.
Con i piccoli ospiti di un centro educativo risistemiamo il giardino e il campo da calcetto; ma ci sono anche tanti momenti di gioco insieme! Non dimenticherò mai l’abbraccio forte di Jhasino, uno tra i più piccoli, che mi ha visto un po’ stanco mentre lavoravo.
Siamo andati a trovare quei bambini nelle loro case, per conoscere le famiglie. Il paradosso della loro condizione di povertà materiale con la genuina felicità che esprimevano con sguardi e sorrisi ha rovesciato il mio modo di pensare perché una gioia di vivere così spontanea e libera non l’ho mai trovata in persone che hanno tutto dal punto di vista materiale. Dovevo riordinare le mie priorità eliminando tante cose inutili che occupano spazio e tempo e spesso si frappongono nel rapporto con gli altri. (Angelo I.)
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