Un giorno mio marito ed io abbiamo avuto una discussione molto accesa con uno dei nostri figli. Ci rimproverava, in maniera molto dura, di aver usato nei suoi confronti delle espressioni che lo avevano ferito, ma che in realtà noi non avevamo mai detto. Questo fatto ci ha addolorati al punto che ci sentivamo incapaci di sopportare e di reagire. Solo, ci è venuto in mente di scrivergli questo messaggio: «Ti amiamo così come sei. Grazie per esserci!». Si è riaperto un dialogo e l’amore ha continuato a scorrere tra di noi. L’amore che trasforma in carezza il pugno che vorresti dare.
Il perdono ha cambiato me stessa e la tenerezza che ne scaturisce guarisce le ferite, che restano sì come cicatrici, ma possono diventare tappe luminose del nostro cammino. Questo amore di madre mi ha ricordato l’arte giapponese del “Kint-Sugi” (riparare con l’oro).
Quando la mia vita mi sembra un fragile vaso rotto in tanti frammenti, voglio applicare quest’arte per veder nascere dal dolore una nuova bellezza.
(Anna Lucia – Italia)
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