“Vorrei annunciarvi che ho convocato il Sinodo sulla fede e il discernimento in voi giovani e, inoltre, l’“Incontro dei giovani”. Perché il Sinodo lo facciamo noi vescovi, riflettendo sui giovani, ma, sapete, io ho paura dei filtri, perché a volte le opinioni dei giovani per arrivare a Roma devono passare attraverso varie connessioni e queste proposte possono arrivare molto filtrate, non dalle compagnie aeree, ma da quelli che le trascrivono. Per questo voglio ascoltare i giovani, e per questo si fa questo “Incontro dei giovani”, incontro in cui voi sarete protagonisti: giovani di tutto il mondo, giovani cattolici e giovani non cattolici; giovani cristiani e di altre religioni; e giovani che non sanno se credono o non credono: tutti. Per ascoltarli, per ascoltarci, direttamente, perché è importante che voi parliate, che non vi lasciate mettere a tacere. A noi spetta aiutarvi perché siate coerenti con quello che dite, questo è il lavoro con cui vi possiamo aiutare; ma se voi non parlate, come potremo aiutarvi? E parlate con coraggio, e dite quello che pensate. Questo, dunque, lo potrete fare nella settimana di incontro prima della domenica delle palme, in cui verranno [a Roma] delegazioni di giovani da tutto il mondo, per aiutarci a far sì che la Chiesa abbia un volto giovane.
Una volta, recentemente, una persona mi ha detto: “Io non so se parlare della Santa Madre Chiesa – parlava di un luogo specifico – o della Santa Nonna Chiesa!”. No, no, la Chiesa deve avere un volto giovane, e in questo voi ci dovete aiutare. Però, naturalmente, un volto giovane reale, pieno di vita, non giovane perché truccato con creme che ringiovaniscono, no, questo non serve, ma giovane perché dal profondo del cuore si lascia interpellare.
Ed è questo di cui noi, la Santa Madre Chiesa, oggi ha bisogno da parte vostra: che ci interpelliate.
E poi, preparatevi per la risposta; ma noi abbiamo bisogno che ci interpelliate, la Chiesa ha bisogno che voi diventiate maggiorenni, spiritualmente maggiorenni, e abbiate il coraggio di dirci: “Questo mi piace; questa strada mi sembra sia quella da fare; questo non va bene, questo non è un ponte ma è un muro”, e così via. Diteci quello che sentite, quello che pensate, e questo elaboratelo tra di voi nei gruppi di questo incontro, e poi questo andrà al Sinodo, dove certamente ci sarà una vostra rappresentanza, ma il Sinodo lo faranno i vescovi con la vostra rappresentanza, che raccoglierà tutti.
E quindi preparatevi a questo incontro, e a quelli che andranno a questo incontro date le vostre idee, le vostre aspettative, quello che sentite nel cuore. Quanto ha bisogno di voi la Chiesa, per “scuoterci” e aiutarci ad essere più vicini a Gesù! Questo è ciò che vi chiediamo: di scuoterci se siamo statici, di aiutarci a essere più vicini a Gesù. Le vostre domande, il vostro voler sapere, voler essere generosi esigono da noi che siamo più vicini a Gesù.
Tutti siamo importanti e tutti abbiamo qualcosa da dare… con un momentino di silenzio ognuno di voi si può chiedere, seriamente, nel proprio cuore: “Che cosa ho io da dare nella vita?”.
E quanti di voi hanno voglia di dire: “Non lo so”. Non sai che cosa hai da dare? Lo hai dentro e non lo conosci. Cerca di trovarlo in fretta per darlo. Il mondo ha bisogno di te, la patria ha bisogno di te, la società ha bisogno di te. Tu hai qualcosa da dare».
Papa Francesco ai giovani del Cile