Qualche giorno fa non stavo proprio vivendo l’attimo presente: ero ancora fuori casa e in ritardo per preparare il pranzo…. Mio marito ci teneva tanto che gli prendessi il giornale e per fargli un atto d’amore mi sono fermata al solito giornalaio nel tornare a casa. Parcheggio in fretta e con il taccuino in mano mi precipito dentro l’edicola senza neanche salutare il ragazzo di colore che staziona sempre lì fuori, per paura che mi portasse via del tempo. Alain, questo il suo nome, è un ragazzo sempre gioioso e solare che parla volentieri con tutti e tanti parlano volentieri con lui. Ero proprio di fretta quella mattina; prendo il giornale, lo metto sotto il braccio e mi avvio alla macchina e poi a casa. Giungo al cancello di casa, cerco le chiavi e in quel momento mi accorgo che non ho più il portafoglio in borsa. Avevo appena prelevato al bancomat e dentro avevo anche tutti i documenti! Mi ha preso un momento di sconforto e di smarrimento totale.
Cercando di far mente locale ho pensato di rifare a ritroso il percorso appena fatto. Risalgo in auto e mi reco dal giornalaio. Avevo il cuore in gola perché quel negozio, avendo anche il gioco del lotto e del totocalcio, ha un grande viavai di gente; chissà chi l’aveva trovato il mio portafogli…
Sto per entrare, Alain mi si avvicina e mi chiama, ma gli faccio cenno che non ho tempo e che devo entrare subito. Il giornalaio mi dice che non ha visto il mio taccuino e che nessuno gli ha consegnato niente.
Sconsolata esco dal negozio già col pensiero a quello che avrebbe detto mio marito sulla mia distrazione…. Sulla porta Alain mi si avvicina e tira fuori dal suo zainetto il mio portafogli dicendo: “Ti stavo aspettando, signora, sapevo che saresti tornata. Tu vieni sempre qui e se non fossi venuta tu venivo io con la bici a riportarti il tuo portafogli”. Mi sono sentita un verme. E mi ha fatto molto bene. L’ho ringraziato e volevo dargli dei soldi come premio, ma non li ha voluti perché mi ha detto, “era lo stesso una bella giornata per me e sono contento che ora lo sia anche per te”. (F. G.)
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