Flora è inchiodata a letto da quarant’anni per una grave malattia. In una lettera scrive:
“Ero la più forte e la più sana dei miei fratelli, lavoravo senza mai contare le ore, cantavo e ridevo, ero sempre felice. Penso a quei giorni come ad un sogno, che poi svanì: cominciò per me una triste realtà. Addio progetti e sogni di gioventù. Non è facile abbracciare la croce, ma con l’aiuto del Signore e con il suo grande amore ho trovato tanta forza per accettarla con serenità. La sofferenza è preziosa, è maestra, c’è tanto da imparare. Gesù mette alla prova, in alcuni momenti sembra assente, invece aiuta, solleva e conforta.
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