“Non sapevo nulla! Stamane ho celebrato la Cresima nella parrocchia di Castel del Piano e mi dispiace che ho pure risposto infastidito ad una mamma che venendo in sacrestia a riprendere il figlio mi chiamava ‘eminenza’.
Da giorni mi chiamavano così ma io ero certo di non aver avuto nessuna comunicazione dalla Segreteria di Stato. Era l’una passata, e mi sono reso conto che era vero solo quando don Robert Solka mi ha mostrato le parole del Papa all’Angelus sul suo telefonino! Allora mi son detto ‘non sto sognando’. Eppure ho visto il Papa proprio ieri e ci siamo scambiati anche una battuta, ma di questo nulla!”.
Così l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti ha raccontato ai giornalisti.
Una nomina non annunciata ai diretti interessati, con alcuni giorni di anticipo, come da prassi fino a ieri, è un segnale del nuovo corso dato da papa Bergoglio alla Chiesa. Nuovo corso che sta anche nella scelta di un vescovo di una diocesi che non è tradizionalmente sede cardinalizia. Una sede tuttavia che ha una bella storia alle spalle e di questa ha fatto cenno Bassetti nell’incontro con i giornalisti che gli hanno chiesto di posare per una foto di fronte al ritratto di Gioacchino Pecci, il cardinale vescovo di Perugia per 33 anni in un periodo burrascoso per il passaggio dei territori dello Stato pontificio al Regno d’Italia.
Di tutto ciò Bassetti ha parlato con la stampa dimostrandosi ben informato e consapevole anche dell’importanza della cattedra perugina nella storia della Chiesa moderna. Ha citato pià volte la “rivoluziona-ria” enciclica Rerum novarum scritta nel 1891 dal suo predecessore divenuto papa Leone XIII, enciclica, ha detto Bassetti, che è stata ispirata anche dall’esperienza pastorale di Pecci a Perugia, da suo contatto con i contadini e gli operai. Per esprimere il suo stupore e sconcerto iniziali mons.
Bassetti ha attinto alla memoria, a certe espressioni di suo padre. “Quando cose così grandi cadono su un due di briscola come me, si rimane sconcertati!”.
Dopo la sorpresa, ha aggiunto Bassetti, ho sentito “gratitudine per questa immeritata fiducia”.
“Sono contento – ha aggiunto – perché questo è un riconoscimento a Perugia e all’Umbria. Certo la ‘berretta’ dovrò portarla io! Ma sono certo che questa nomina è segno di affetto per questa piccola ma significativa regione che tanto ha dato alla Chiesa con i suoi santi, da san Francesco e san Benedetto a santa Chiara e santa Rita da Cascia fino alla Santa Angela da Foligno, per citarne alcuni!”.
La nomina a cardinale non implica un trasferimento.
Bassetti lo ha escluso dicendosi certo di concludere a Perugia il suo servizio episcopale, anche perché la sua elezione a cardinale trova una specifica motivazione proprio dal fatto di essere pastore di una diocesi italiana. Tra i nuovi eletti è l’unico a rappresentare la Chiesa italiana e insieme all’arcivescovo di Westminster, a rappresentare l’Europa.
(da “La Voce” del 17.01.2014 – Maria Rita Valli)