Mio marito era felice di andare in pensione perché avrebbe dedicato il tempo libero al volontariato. Ma dopo appena un anno, ha subìto un incidente grave seguito da un ictus. Nel giro di poco tempo la nostra vita è cambiata radicalmente. Questa nuova condizione mi ha aperto gli occhi e mi ha aiutato a capire che ogni fase della vita ha la sua bellezza. Non serve guardare al passato né sperare una futura trasformazione. Vedo nel presente una crescita costante nell’amore, attraverso i piccoli gesti, e ciò alimenta una nuova fede in Dio.
Un giorno al Centro di riabilitazione abbiamo visto arrivare un taxi da cui, con molta difficoltà, scendeva una signora. Ha cominciato a salutarci con entusiasmo agitando la stampella, il volto illuminato da un grande sorriso. Ho guardato mio marito. Anche lui la salutava con entusiasmo. Ripensando alla sua vita di appena un anno fa, sono stata toccata dalla sua capacità di accettare pienamente sia gli altri che se stesso. Ha ragione Igino Giordani quando scrive: “Visto in Dio, questo processo che chiamiamo invecchiare è un progresso verso Dio, un avvicinarsi a casa: il viaggio di ritorno”. (P.M., Australia)
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