Studio all’università ebraica, dove per la maggioranza sono studenti ebrei, e ogni mattina svegliandomi mi ricordo della sfida che devo vivere, anche perché è palese il razzismo e la discriminazione nei confronti degli arabi. Però queste difficoltà mi fanno crescere più nell’amore a Gesù crocifisso e abbandonato e nell’impegno ad amare di più ogni mio prossimo.
Un giorno arrivando all’università con altre amiche abbiamo trovato tanti cartelloni con scritte provocatorie contro gli arabi che studiano lì, e questo ci ha messo dentro un senso di tristezza e di scoraggiamento, ma abbiamo deciso di continuare ad amare lo stesso. Ad un certo punto è arrivata una nostra compagna ebrea e una di noi le ha fatto un bel sorriso: lei è rimasta sorpresa perché non si aspettava questa reazione, e così abbiamo cercato di fare con tutti quelli che incontravamo. Dopo un po’ si sono avvicinate a noi delle ragazze ebree chiedendoci scusa per quello che era successo, e questo ci ha dato una gioia immensa, perché hanno capito che siamo diverse, che vogliamo il dialogo. (A.E.)
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