Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra (1Cor 12,12-14.27 )
S. Paolo dice: siete un unico corpo, un pezzo solo, tutti quanti insieme fate un unico corpo, siete membro l’uno dell’altro, e dovete articolarvi come un corpo.
Noi siamo il Corpo di Cristo, cioè la nostra carne, tutti insieme, non da soli, siamo un unico corpo perché Gesù ha assunto tutta la natura umana, non è che ha assunto solo un individuo. Quindi una volta che Lui ha assunto la natura umana noi automaticamente, come esistiamo, diventiamo il suo Corpo.
Ecco come Gesù stesso lo ha spiegato.
Egli dice: “Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me”. Cioè se tu dai un bicchiere d’acqua ad un assetato non è l’assetato quell’individuo a cui lo dai ma a Gesù. Se tu vai a trovare un carcerato, anche se un delinquente, tu vai a trovare Gesù; tant’è vero che non potremo scusarci dicendo: ma tu Gesù non eri mica carcerato, come fai tu, Gesù, che sei santo ad essere carcerato. No, in quella persona, poiché Gesù ha preso anche la sua natura, e ha preso anche i suoi peccati su di sé, anche la delinquenza di quel carcerato, quel carcerato è Gesù. Si dirà: ma come Gesù? È Gesù per modo di dire, perché dobbiamo vedere come se fosse Gesù. No, è Gesù realmente, è un pezzo di Gesù.
È Gesù allo stesso modo come dico questa mano è mia, è un pezzo mio, è mio; se uno mi taglia la mano, dicono hanno tagliato la mano a… in questo senso concreto. È così che siamo corpo tutti quanti. Tutti insieme un solo corpo. Quindi non è solo per analogia, per modo di dire che noi facciamo le cose a Gesù.
Cosa succede se siamo un corpo solo?
Che noi come cristiani non abbiamo più niente a che fare coi singoli individui, noi abbiamo a che fare solo con Gesù, perché chiunque incontri per la strada, in casa tua – tuo padre, tua madre, per il padre e la madre i figli – non sono dei figli proprietà personale, sono Gesù per il cristiano. Perché sono pezzi di Gesù sono Gesù allo stesso modo che in ogni particella di ostia consacrata su miliardi di ostie consacrate che ci saranno sulla terra, in ogni particella c’è tutto Gesù, così in ogni persona, in ogni membro del corpo mistico, del corpo di Gesù c’è tutto Gesù. Quindi Gesù non parla più per esagerazione quando dice: qualunque cosa avete fatto al più piccolo, l’avete fatta a me.
E la mia individualità dove scompare?
Non scompare. Tu sei te stesso nel momento in cui sei Gesù, perché se non sei Gesù tu nemmeno esisti, Dio nemmeno ti vede. È spiegabile anche teologicamente con un discorso molto semplice. Dio è l’infinito, Dio può vedere solo se stesso. Quando crea esprime se stesso e continua a vedere se stesso. Così anche quando crea l’uomo. Una volta che Gesù è venuto sulla terra e Gesù è Dio, e Gesù è l’uomo che comprende me, comprende ciascuno di voi in se stesso perché siamo tutti il suo corpo, Dio o vede Gesù o non ci vede affatto. L’occhio di Dio è questo e noi dobbiamo acquistare quest’occhio di Dio. (Silvano Cola)
virtù che conducono l’uomo alla perfezione ne sono una conseguenza.
Dalla «Lettera agli Efesini» di sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire (Capp. 13 – 18, 1; Funk 1, 183-187)
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